Il coraggio della gentilezza

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di Riccardo Maggioni*

Lo scorso 30 agosto il quotidiano La Stampa ha dedicato una pagina della cronaca nazionale a riferire che il prossimo 4 dicembre la città di Novara, in cui sono nato e tornato a risiedere da alcuni anni, si proclamerà capitale italiana della gentilezza per il 2023.

La Stampa riferisce in particolare come la suddetta iniziativa del Comune di Novara sia nata da un’intesa con l’associazione “Cor et amor”, sulla cui base il sindaco Alessandro Canelli ha conferito formale delega all’assessore all’istruzione Giulia Negri la quale, a sua volta, sta istituendo tavoli di approfondimento allo scopo di declinare la gentilezza nei diversi contesti, tra i quali l’articolo menziona la scuola, lo sport, il sociale e il volontariato, i trasporti, il commercio e i pubblici esercizi.

La proclamazione delle “Capitali della Gentilezza” si colloca nel quadro delle attività dell’associazione Cor et Amor costituita nel 2014 a Ivrea e che, come si può leggere nello statuto scaricabile dal sito web dell’associazione, ha tra i propri scopi istituzionali la promozione del confronto e dell’ascolto, rivolgendosi in particolare agli studenti e agli educatori.

Nel diventare capitale della gentilezza la Città di Novara si propone in effetti di promuovere attivamente buone pratiche collaborative e di cooperazione da diffondere presso tutti i cittadini, a cominciare dai giovani ma non solo, nella prospettiva di favorire l’approccio positivo alle relazioni interpersonali e sociali in genere, per scongiurare a monte l’insorgere di quelle derive di aggressività cui purtroppo oggi spesso assistiamo e che possono oltretutto innescare effetti cumulativi, generando una sorta di spirale che si autoalimenta (ad esempio sui social).

A completamento dell’articolo di cronaca c’è poi un intervento di Gianrico Carofiglio, noto scrittore ed ex magistrato (autore tra l’altro del libro “Della gentilezza e del coraggio” – Milano 2020), centrato sulla gentilezza come strategia “per la pratica e la gestione del conflitto” inteso come aspetto della vita da non rifiutare ma – al contrario – accettare “come parte inevitabile e proficua della complessità e della convivenza”.

Così declinato, il concetto di gentilezza nulla ha dunque a che vedere con la pratica di una sorta di malinteso “buonismo” irenico che rifiuta il conflitto e finisce magari per arrendersi ai prepotenti, ma evoca al contrario una strategia attiva e coraggiosa per gestire in maniera positiva, attraverso buone pratiche cooperative, i contrasti che hanno origine nella vita sociale e interpersonale di noi tutti.

Su tali premesse ritengo non serva spendere molte parole per dire che “Novara capitale della gentilezza” riguarda temi manifestamente collegati con le ADR e in particolare con la mediazione civile e commerciale, proponendosi di svolgere un’opera di diffusione e promozione dei valori e delle tecniche ADR a cominciare dalla scuola ma anche in tutte le occasioni di aggregazione sociale ovvero di rapporti interpersonali in genere, per i cittadini di tutte le età.

Sulla base poi di quella che è la mia personale esperienza delle mediazioni civili e commerciali, nei cui incontri preliminari accade spesso di avere a che fare con parti ormai nella fase acuta del conflitto e che quindi hanno grande difficoltà a prendere in considerazione qualunque possibile soluzione conciliativa, ritengo senz’altro che la diffusione generale di buone pratiche collaborative, anche in via preventiva e a prescindere da conflitti già insorti ed attuali, abbia un indiscusso valore pedagogico non solo per i ragazzi ma anche per gli adulti, che anzi spesso sono proprio quelli che in concreto risultano averne più bisogno.

In definitiva, mi sento dunque di affermare che le iniziative della Capitale Nazionale della Gentilezza meritino di essere seguite con attenzione e sostenute da tutti coloro che si occupano di mediazione e di gestione dei conflitti in genere.

*Avvocato e Mediatore in Milano