Per una mediazione di qualità

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di Nicola Giudice*

Che cosa si può fare in 15 ore?

Molte cose, a dire la verità. Leggere un buon libro, fare una bella scampagnata, diventare mediatori… Sì, anche diventare mediatori. Com’è noto, il CNF ha individuato gli standard formativi per gli avvocati-mediatori di diritto: 15 (quindici) ore e 2 (due) tirocini.
Queste sono le previsioni che consentiranno ai 250.000 avvocati italiani di poter mediare controversie complesse, ricche di emotività, di incomprensioni di ogni tipo, caratterizzate da negoziati complessi, resi ancora più drammatici dalla crisi economica.
Il nostro legislatore pretendeva almeno 50 ore di formazione, più 18 di aggiornamento biennale più 20 tirocini.

Va ricordato che le 50 ore previste dalla norma sono considerate uno standard minimo. Insomma, esisteva un’indicazione chiara ad andare ben oltre…
A tal proposito, ricordiamo che in Austria lo standard è di 250 ore mentre in Spagna si veleggia oltre quota 300.
Dietro la decisione del CNF si legge una mediazione avvocato-centrica basata sui seguenti principi:
– solo un avvocato può essere mediatore;
– per diventare mediatore non è necessaria una particolare formazione.
Opinioni, rispettabili e legittime, visto che per legge spettava al CNF stabilire questi standard.
La palla adesso passa a chi, anche dentro l’avvocatura, ha opinioni differenti: individuare standard credibili per definire, senza incertezze, cosa sia una mediazione di qualità.

* Responsabile Servizio di Conciliazione-Camera Arbitrale di Milano