Mediazione per gli studenti dell’Università di Bologna grazie a University Dispute Resolution

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E’ opinione largamente diffusa tra i mediatori che l’università debba diventare un centro propulsivo che dia slancio e maggiore dignità scientifica alla mediazione in Italia.

Questo sta accadendo sempre più spesso grazie al contributo di atenei, docenti e ricercatori che si stanno prodigando per proporre progetti ed esperienze pilota che possano diventare un modello da seguire e replicare.

Oggi parliamo di U.d.r. – University dispute resolution, un progetto di ricerca PRIN coordinato dalla Prof.ssa Elena Zucconi Galli Fonseca dell’Università di Bologna che si occupa della gestione del conflitto all’interno della comunità universitaria.

Per conoscere quest’esperienza, del tutto innovativa per l’Università italiana, abbiamo intervistato tre collaboratrici del Progetto: Carolina Mancuso, Angela Felicetti e Bianca Di Carlo.

Da dove nasce l’idea di un progetto di mediazione tra pari?

(Carolina) Sotto la guida della Prof.ssa Elena Zucconi Galli Fonseca (Ordinario in Diritto processuale civile dell’Università di Bologna) abbiamo intrapreso uno stimolante percorso di ricerca in team sulla tematica della gestione dei conflitti nei gruppi e sugli strumenti alternativi di risoluzione delle dispute. Il Progetto U.d.r. ci consente di mettere la nostra ricerca al servizio della comunità di studentesse e studenti dell’Università di Bologna. L’idea di focalizzarci sulla mediazione tra pari è nata guardando alle esperienze sviluppatesi da tempo nelle università straniere, tra queste, in particolare, quella degli Stati Uniti e della Spagna. In particolare, da un dialogo con l’avv. Ana Uzqueda (Ass. Equilibrio e docente a contratto presso l’Unibo) abbiamo compreso che gli atenei italiani non avevano finora prestato abbastanza attenzione alle modalità di soluzione delle dinamiche conflittuali esistenti all’interno della comunità studentesca.

Di quale tipo di controversie pensate di occuparvi?

(Angela) L’idea di fondo è quella di individuare e gestire i conflitti c.d. “orizzontali” della comunità studentesca, i.e. tra colleghi studenti. Questo ci permette di lavorare in sinergia e di coprire nuove aree rispetto a quelle in cui operano già il Garante degli Studenti e la Consigliera di Fiducia dell’Università di Bologna che, rispettivamente, si occupano di conflitti tra il singolo e l’istituzione e di tematiche di discriminazione e molestie. Nella categoria dei conflitti orizzontali possiamo includere, a titolo esemplificativo, le problematiche relazionali che nascono dalla condivisione degli spazi negli studentati pubblici o nella gestione dei lavori di gruppo e tirocini curriculari ed extracurriculari. Ma l’esplorazione del conflitto nella comunità universitaria è uno degli obiettivi del progetto: da alcuni mesi stiamo sottoponendo a studentesse e studenti un questionario grazie al quale riusciremo a mappare le aree di conflitto effettivamente presenti nel nostro Ateneo.

Com’è stata, fino ad oggi, la reazione degli studenti?

(Bianca) La prima attività che abbiamo organizzato per gli studenti è stata un workshop interattivo sui temi della mediazione e dei conflitti tra pari. La risposta dei partecipanti è stata sorprendente: oltre 40 studenti da diversi Dipartimenti si sono impegnati intensamente nelle varie attività proposte, cogliendo appieno lo spirito dell’incontro.
Prima delle vacanze estive, un gruppo più piccolo di studenti ha appena cominciato un nuovo percorso di formazione ad hoc (Masterclass), che abbiamo attivato con l’Avv. Ana Uzqueda nel ruolo di formatrice. La Masterclass, che si articolerà in 20 ore complessive, è finalizzata a formare mediatori tra pari dell’Università di Bologna ed esperti in tecniche di conflict coaching.

Quali obiettivi vi proponete di raggiungere?

(Carolina) L’obiettivo generale del Progetto U.d.r. è quello di promuovere la cultura della mediazione nell’università e di colmare un vuoto di conoscenza sulle dinamiche di conflitto esistenti all’interno delle comunità universitarie e delle tecniche più appropriate di gestione delle stesse.
La formazione degli studenti su queste tematiche non richiede necessariamente un background giuridico, ma ha come effetto la comprensione – indipendentemente dal corso di laurea seguito – dei meccanismi e della filosofia alla base della mediazione civile e commerciale e, con essa, delle tecniche di gestione del conflitto.
Per questo motivo, la nostra proposta è rivolta a tutta la comunità studentesca, non solo agli studenti di materie giuridiche, con l’obiettivo di espandere la risoluzione pacifica dei conflitti all’intera comunità universitaria. Riteniamo, infatti, che, grazie all’acquisizione di soft-skill sulla gestione del conflitto, tutti gli studenti possano farsi portatori di questo cambiamento culturale.

In concreto, come funzionerà l’attività di mediazione?

(Bianca) Una volta completata la formazione ad hoc degli studenti tramite la Masterclass, prevediamo di dedicare un appuntamento mensile all’attività al pubblico di uno spazio di mediazione. In questi momenti, gli studenti-mediatori riceveranno le richieste dei loro compagni e, attraverso le tecniche e le competenze acquisite, cercheranno di giungere insieme a una soluzione. Parallelamente, gli studenti, insieme alla formatrice e mediatrice Avv. Ana Uzqueda, proseguiranno con una formazione continua basata sulla risoluzione di casi concreti, che li aiuterà a mantenere aggiornate le capacità acquisite. Oltre al servizio di peer mediation, lo spazio di mediazione offrirà un servizio di conflict coaching per aiutare gli studenti interessati a migliorare la propria gestione di un conflitto, anche quando la controparte non accetta di utilizzare lo spazio di mediazione.
L’obiettivo finale è quello di riuscire ad implementare uno spazio duraturo nel tempo, all’interno del quale saranno gli studenti stessi a tramandare le proprie conoscenze sulla gestione consapevole dei conflitti a chi prenderà il loro posto una volta concluso il percorso universitario.

Avete pensato di esportare questa esperienza in altre università?

(Angela) Il Progetto prevede due unità operative: l’Università di Bologna sta lavorando in collaborazione l’Università degli Studi di Verona, dove l’attività dell’unità veronese è coordinata dal prof. Tedoldi (Ordinario di Diritto processuale civile).
Per il momento possiamo definire “University Dispute Resolution” come un vero e proprio progetto pilota, tramite il quale ci auguriamo di riuscire a stabilire il successo (o meno) di queste attività negli atenei di Bologna e Verona e quindi di replicarle in altre università italiane.

Carolina Mancuso è assegnista di ricerca presso l’Università di Bologna, e anche avvocato e mediatore civile e commerciale. La sua passione per le ADR e per la gestione consensuale dei conflitti nasce subito dopo l’università, quando prende parte come tutor al seminario per apprendere le tecniche di negoziazione e mediazione dei conflitti proposto dalla cattedra di diritto processuale civile, che le ha permesso di scoprire un nuovo ambito di ricerca.

Angela Felicetti è abilitata come avvocato e mediatrice e al momento si sta dedicando alla ricerca all’Università di Bologna, presso la quale è assegnista. Anche per lei l’incontro con la mediazione e la negoziazione arrivano nel contesto universitario, durante il Master in “International Dispute Resolution” presso il King’s College di Londra. Oggi è anche docente a contratto di “Online dispute resolution” presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali.

Bianca Di Carlo è mediatrice e dottoranda di ricerca in diritto processuale civile con un progetto di ricerca in mediazione civile e commerciale. Scopre il mondo delle ADR grazie ad un tirocinio di un anno svolto presso l’Associazione Equilibrio & R.C. durante il quale si forma in diversi ambiti, tra i quali la mediazione scolastica, la peer mediation e le pratiche riparative applicate ai gruppi. Nel corso dei suoi studi ha l’opportunità di partecipare a varie competizioni di mediazione, tra le quali la CIM10- decima edizione della Competizione italiana di mediazione e la MAV4 – quarta edizione di Mediazioni a Verona.

Disclaimer: Il Progetto “U.d.r. – University dispute resolution”, (I2022ZFZKXJ – CUP J53D23006090006) è finanziato dall’Unione Europea – NextGenerationEU nell’ambito del Programma Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) – Missione 4 Istruzione e ricerca – Componente 2 Dalla ricerca all’impresa – Investimento 1.1 Fondi Prin 2022 – DD N. 104 2/2/2022.