di Nicola Giudice
Domani, 8 Ottobre 2020, prenderà il via l’Ottava edizione della Competizione Italiana di Mediazione. Sarà una edizione interamente online, certamente innovativa nella forma e, spero, ricca di soddisfazione per tutti così come lo è la sua versione “in presenza”.
Vorrei spendere qualche parola per riflettere sul senso di questa iniziativa.
Il 2020 sarà certamente ricordato come un anno tragico, sia per le molte vittime della pandemia che per le pesantissime conseguenze sul piano economico che il COVID ha indirettamente causato. E’ però certamente vero che questa tragedia ha anche generato importanti e forse irreversibili trasformazioni anche sul piano sociale e culturale. Lo smart work è ormai diventato la normalità per moltissime realtà lavorative e anche la relazione con la comunicazione online è entrata nelle nostra abitudini: dalla scuola al tempo libero, ciascuno di noi ha potuto misurare di persona la grande trasformazione in atto.
Il mondo della mediazione è stato fortemente coinvolto da questo processo di cambiamento; già in passato su Blogmediazione abbiamo toccato questo aspetto e sono stati numerosi gli incontri e i corsi di formazione che hanno portato un po’ tutti a sperimentare la mediazione anche in forma virtuale.
La CIM, Competizione Italiana di Mediazione, giunta nel 2020 alla sua ottava edizione era stata organizzata per la fine di Febbraio. Le vicende sanitarie avevano spinto noi organizzatori ad un’inevitabile sospensione e al rinvio dell’evento.
Confesso che l’idea di convertire l’iniziativa sul piano online non mi aveva appassionato. Mi pareva un ripiego, un fare di necessità virtù e accontentarsi di quanto passava il convento. Certo era grande il dispiacere di vedere vanificati gli sforzi di studenti, coach, organizzatori e sponsor.
Ho cambiato idea assistendo alle mediazioni online che si sono svolte in questi mesi.
Soprattutto nelle prime settimane di lockdown ho visto avvocati e parti litigare con microfoni e webcam ancora più che tra loro. Mi è anche toccato osservare mediatori parlare con voce metallica da automa, fermi in un ghigno congelato, magari nel mezzo di un importante negoziato. Ho visto sale riunioni, scrivanie, quadri non sempre di gran gusto, tantissime librerie, diverse cucine e, in un paio di occasioni, perfino due garage.
Ma tutto questo non mi ha affatto scoraggiato. Certo, non è sempre stato facile ma nel complesso ho visto la mediazione funzionare anche in queste difficoltà.
La mediazione online non è un ripiego, o almeno non lo è necessariamente. E’ un modo diverso di mediare e come tale può rappresentare un’opzione con tutti i suoi pro e contro.
Parliamo dei pro.
Ad inizio settembre ho avuto modo di organizzare un procedimento di mediazione che vedeva coinvolte più di 20 utente connesse da ogni parte d’Italia. La sessione era stata decisa una settimana prima e si è svolta dalle 8.30 del mattino fino ad ora di pranzo.
Ad agosto una vicenda urgente rendeva necessario organizzare una sessione riservata tra un mediatore con base a Firenze, la parte, di Verona, e il legale nel proprio ufficio di Milano.
Infine, ho avuto modo di seguire una mediazione tra tre parti, una delle quali partecipava alla discussione comodamente seduta al tavolo di un bar su una spiaggia della Florida.
Impensabile riuscire a mettere in piedi qualcosa di simile senza un collegamento a distanza.
Pensiamo poi alla possibilità di mixare incontri in presenza e online sulla base delle necessità di confronto delle parti; o, ancora, ragioniamo sull’opportunità di affrontare alcuni aspetti economici per i quali la condivisione di uno schermo è addirittura più facile all’interno di una stanza virtuale che non di persona.
Ribadisco: non è il ripiego di una fase emergenziale ma un’opzione in più da conoscere ed utilizzare al meglio.
Per tutte queste ragioni ritengo che se la CIM è un’esperienza davvero unica e formativa per chi vi partecipa, ritengo che l’edizione online di quest’anno lo sarà ancora di più.
Non quindi una Competizione in tono minore ma semplicemente diversa e molto innovativa.
Mancheranno gli abbracci e i brindisi ma di certo non l’entusiasmo e la passione che da sempre gli studenti e i mediatori mettono in questa competizione così da renderla un premio soprattutto per chi la organizza.