Mediazione civile in Italia nel 2017: bonaccia apparente !

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di Giovanni Matteucci

Secondo i dati pubblicati dal Ministero della Giustizia, nel 2017 :
A – Procedure di mediazione civile avviate – 9% ( 183.977 nel 2016, 166.989 nel 2017 )
– tasso di successo (1) + 9% ( 11% nel 2016, 12% nel 2017 )
– accordi – 1% ( 20.237 nel 2016, 20.038 nel 2017 )

B – Procedure in base alla fonte
– incidenza % sul totale
… obbligatorie 76% ( 80% nel 2016 )
… volontarie 10% ( 9% nel 2016 )
… delegate 13% ( 11% nel 2016 )
… clausola compromissoria 0,5% ( 0,5% nel 2016 )
– tasso di successo
… obbligatorie 24% ( 23% nel 2016 )
… volontarie 36% ( 39% nel 2016 )
… delegate 36% ( 15% nel 2016 ).

C – Organismi di mediazione – 21% ( 778 nel 2016, 615 nel 2017 )
– Procedure per categoria di organismi di mediazione
… CCIAA – 3% ( 87 nel 2016, 84 nel 2017 )
… organismi privati – 36% (516 nel 2016, 383 nel 2017 )
… altri ordini professionali – 33% ( 70 nel 2016, 47 nel 2017 )
… avvocati – 4% (105 nel 2016, 101 nel 2017 )

D – Valore delle controversie oggetto delle mediazioni
… medio – 21% (euro 139.544 nel 2016, 110.368 nel 2017)
… mediano /// ( euro 17.000 nel 2016 e nel 2017)
– Durata delle procedure + 12% ( 115 giorni nel 2016, 129 nel 2017).

In sintesi: contrazione del mercato (- 9%), forte diminuzione degli organismi (- 21%), aumento della durata delle procedure (+ 12%; tendenza, quest’ultima, purtroppo in essere da anni).
Continua, a passo lento ma costante, la crescita del tasso di successo (anche se ancora mode-sto, 12%), per cui il numero degli accordi realizzati rimane tra i più alti di sempre.
Il ruolo di apripista svolto dalle CCIAA nel 2011 è un lontano ricordo; diminuzione del numero degli organismi privati, ma aumento del lavoro per quelli che “sopravvivono”; leggero miglioramento del tasso di successo presso gli organismi forensi, che però continua ad essere “fanalino di coda”.
Forte crescita della mediazione delegata, la cui incidenza percentuale sul totale delle procedure, dal 2011 al 2017 in riferimento ai singoli anni, è stata: 2%, 8%, 10%, 11% e 13%. Inoltre mancano i dati dei giudizi perenti per mancata presentazione delle parti a seguito di attività “mediatoria” del magistrato, statistiche non di competenza del Ministero della Giustizia ai sensi della L. 28/2010 e del D.M. 180/2010. Giusto per avere un’idea, un magistrato -tra in più convinti della bontà dello strumento-, con circa 700 cause a ruolo, nel 2017 ne ha gestite 113 tramite ASR (Alternative Sentence Resolutions, definizione di suo “conio”).
Dal che: lo sviluppo della mediazione civile, in Italia, ha avuto impulso grazie all’attenzione prestata dalla magistratura; gli spazi di crescita sono ancora consistenti.
Altro elemento essenziale per il miglior uso dello strumento, la formazione. Alla 6CIM- Competizione Italiana di Mediazione, presso la Camera Arbitrale di Milano e l’Università degli Studi della stessa città a febbraio 2018, 22 università e 120 ragazzi tutti molto preparati. L’Università di Firenze continua nell’attività di formazione ad alto livello in stretta collaborazione con il locale Tribunale.
La cooperativa Risorsa Cittadino, di Forlì, nell’ambito del progetto “Invece di giudicare”, continua nella sua attività di sensibilizzazione alla mediazione, e formazione, presso le scuole di molte città italiane(2).
Per cui, nel 2017, bonaccia, ma apparente!

(Per ulteriori approfondimenti statistici sugli anni precedenti, un buon approfondimento lo troverete qui)

  1. Tasso di successo = accordi / procedure avviate.
  2. Julini Mauro, “Cresce l’importanza della mediazione. L’esperienza di Forlì”, Corriere della Sera – buonenotizie, 20.3.2018, pag. 28.