Iniziamo dalla fine della 4CIM. Ha vinto Bergamo. La Competizione Italiana di Mediazione ha un nuovo campione ed è l’Università degli studi di Bergamo, ateneo che la scorsa edizione, all’esordio, aveva firmato un bel secondo posto. Seconda Trento, ed è una notizia, visto che veniva da due successi consecutivi. Terza l’esordiente Messina.
Fin qui sarebbe un podio “normale”.
La cosa davvero eccezionale è stata che le tre squadre hanno sommato, dopo 5 incontri, lo stesso identico punteggio: 267 punti. Una cosa che, in termini di calcolo delle probabilità, va vicino a vincere la lotteria o roba del genere. Solo la somma del minor differenziale nei singoli incontri (una cosa non facilissima da capire e, infatti, non è stato proprio immediata da calcolare) ha messo in fila le tre squadre. E quindi, sì c’è stato un vincitore, ma i “perdenti” possono essere ampiamente soddisfatti del risultato.
Tra i premi di categoria (introdotti dall’edizione di quest’anno) ben 5 riconoscimenti al team della Cattolica di Piacenza (che infatti sono giunti quarti, ad una manciata di punti dal podio), 2 a Milano Bicocca, 1 a Milano Statale 1 all’Università di Pavia (seconda squadra). Prossimamente, su www.conciliazione.com, i dettagli su tutti i premi.
Complimenti vivissimi a tutti e fine del commento “sportivo”.
Bisogna però ricordare che la CIM è una gara molto sui generis, dove vincere è solo uno degli obbiettivi e, probabilmente, il meno importante. Perché di vittoria e sconfitta si parla anche troppo nella vita e nelle università mentre la CIM è un momento in cui prevale l’ottica del confronto, del dialogo, del supporto reciproco, dove nascono belle amicizie e si sviluppano rapporti professionali e umani importanti.
Volendo attribuire qualche altro riconoscimento, una medaglia (simbolica, perché non starebbe nel budget) andrebbe data alle persone che ogni anno rendono possibile la CIM, a partire da coach, mediatori, giudici e autori dei casi e ai volonterosi supervisori. Una menzione speciale va agli studenti, con il loro entusiasmo commovente, la loro voglia di fare, la tensione che è diventata lacrime, sorrisi, abbracci e pacche sulle spalle.
Ingiustamente dimenticata, nel corso della premiazione, va ricordata l’organizzatrice della Festa della CIM: un ringraziamento speciale ad Orsola Arianna e a tutti coloro (145 persone!!!) che hanno affollato il locale fino a tarda ora (e se la cosa ha influito sul risultato finale, pazienza!).
Premio “Competenza & Efficienza” a Giulia Pavesi e Cristina Belloni, per aver dato un senso al caos che, diversamente, avrebbe regnato sovrano alla CIM. Due persone davvero speciali. Un enorme grazie a Marta Della Valle, senza la quale la CIM non sarebbe stata così “social”.
E adesso finiamo con l’inizio.
La CIM è nata, quattro anni fa, dal desiderio dei membri del Comitato Organizzatore di portare in Italia l’entusiasmante ICC Mediation Competition, nata ormai 11 anni fa a Parigi.
Ci piace allora ricordare che quest’anno ben due squadre italiane hanno raggiunto importanti traguardi. L’Università di Milano Bicocca ha ricevuto una menzione speciale per la Miglior Soluzione Creativa.
La squadra dell’Università Statale di Milano, invece, è arrivata alle semifinali, superata soltanto dall’ateneo vincitore della Competition (New South Wales). Unico team europeo tra le prime otto università, su un totale di ben 64 provenienti da tutto il mondo, la squadra di Milano Statale ha dimostrato quello che, in fondo, tutti sapevamo: che anche gli italiani, se vogliono, possono eccellere nella mediazione. Ci pare doveroso ringraziare coloro che sono riusciti, in qualche modo, a chiudere un cerchio.
Siamo contenti per quello che la CIM sta diventando e siamo profondamente soddisfatti per quello che gli studenti universitari hanno dimostrato di saper fare.
Arrivederci alla 5 CIM!
Il Comitato Organizzatore (Luigi Cominelli, Giovanni De Berti, Nicola Giudice, Antonia Marsaglia)