A cura di Orsola Arianna mediatrice civile e commerciale e familiare, conciliatrice, formatrice
Definizione in un minuto: Cos’è il tavolo?
Quando pensiamo ad un tavolo la nostra mente visualizza immediatamente un mobile. Il primo che viene alla mente può essere un tavolo da pranzo, ma la nostra fantasia può richiamarne altri tipi: tavolo da gioco, tavolo verde, tavolo tecnico, tavolo politico, tavolo di comando o di manovra, tavolo da lavoro, tavolo operatorio, e molti altri. Il tavolo è un elemento sia fisico che simbolico: è il luogo della comunione e condivisione. Dello svago, dello studio, delle decisioni e del lavoro. In Mediazione il tavolo diventa il luogo fisico e metaforico attorno al quale le Parti in conflitto si incontrano per dialogare, negoziare e trovare soluzioni condivise.
Mediazione e Tavolo: dialoghi, decisioni e soluzioni
In Mediazione il concetto di “tavolo” si trasforma in uno strumento dinamico per il superamento delle divergenze, evidenziando le sue specificità come spazio di dialogo, strumento di decisione e fucina di soluzioni.
Il tavolo è, prima di tutto, un luogo di confronto. In Mediazione, è il punto centrale presso cui le Parti si siedono, spesso per la prima volta, con l’intenzione di comunicare apertamente. Questo semplice gesto contiene una potenza simbolica: il tavolo offre equidistanza, uguaglianza e trasparenza.
Le sedie disposte attorno ad esso rappresentano il principio di parità tra le Parti, mentre il Mediatore, spesso collocato in una posizione neutrale, funge da facilitatore. In questo contesto, il tavolo diventa un “catalizzatore di dialogo”: la sua presenza contribuisce a creare un ambiente dove il linguaggio del corpo, il tono di voce e persino il silenzio trovano spazio per esprimersi.
Oltre al dialogo, il tavolo rappresenta il luogo della scelta e della presa di responsabilità. Una volta aperto il confronto, le Parti sono chiamate a elaborare proposte, valutare alternative e giungere a compromessi. Il tavolo, in questa fase, diventa un simbolo di razionalità e collaborazione. Le decisioni prese “al tavolo” non sono imposte dall’alto, ma nascono dal consenso reciproco. Il tavolo, quindi, sostiene il principio dell’autodeterminazione: ogni scelta è frutto di volontà autonoma.
Quando si ricerca un accordo, il tavolo si trasforma in un laboratorio creativo. Gli accordi costruiti attorno ad esso non sono soluzioni preconfezionate, ma risposte uniche e specifiche alle esigenze delle Parti. Il tavolo permette di esplorare soluzioni innovative che, in un contesto strettamente giuridico, potrebbero non essere prese in considerazione. La sua capacità di “accogliere” idee diverse e integrarle in un unico piano d’azione lo rende uno strumento insostituibile nel percorso di Mediazione.
Storie di Mediazione: mi ricordo quella volta in cui….
Ricordo quella volta in cui, dopo un’accesa discussione e aver picchiato i pugni sul tavolo, le Parti si sono “allungate” sul tavolo per stringersi la mano; o quella volta in cui, dopo essersi spinte dei documenti da una parte all’altra del tavolo, si sono sedute vicino per analizzarli insieme; e ancora quella volta in cui gli Avvocati, al nostro primo incontro, si sono seduti al mio fianco tenendo le Parti a distanza e parlando al posto loro e, negli incontri successivi, si sono seduti insieme dalla parte opposta del tavolo rispetto a me “affidandomi” i rispettivi assistiti. Ma ricordo anche una volta in cui due coniugi in fase di separazione si sono seduti uno difronte all’altra, girando le sedie verso di me e appoggiando il gomito sul tavolo a sorreggere il volto, con la mano aperta per non guardarsi, per poi, durante la stesura dell’accordo, chiacchierare e passarsi il cellulare per scambiarsi le foto dei nipotini.
Se il tavolo fosse l’eroe principale di un cartone animato, quale sarebbe lo speciale superpotere che gli consente di salvare la situazione/risolvere il conflitto?
Il Tavolo-Eroe potrebbe essere immaginato come un Tavolo Animato dotato del superpotere del “Raggio di Connessione”. Come l’Uomo Elastico dei Fantastici 4 usa il proprio corpo per raggiungere distanze inimmaginabili, così il Tavolo Animato potrebbe proiettare un’energia speciale che collega le Parti in conflitto, rompendo barriere di incomprensione, emozioni negative e divergenze apparentemente insormontabili.
Il Raggio di Connessione avrebbe la capacità di “allungarsi” per abbracciare le esigenze di tutti i partecipanti, creando una rete di empatia e collaborazione. In momenti di tensione, il Tavolo-Eroe potrebbe attivare il potere del “Nodo della Neutralità”, una funzione che dissolve i pregiudizi e ripristina l’armonia, garantendo che le conversazioni siano costruttive e rispettose.