Mediazione: qualche suggerimento per gli avvocati (e per i clienti)

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Foto di Vladislav Babienko su Unsplash

La mediazione civile e commerciale è ormai strumento assai utilizzato dagli avvocati italiani. La stessa legge prescrive ai legali di informare i propri clienti dell’esistenza della mediazione e della possibilità di sfruttarla per la gestione delle controversie. In linea generale la mediazione è uno strumento che appare privo di serie controindicazioni. Ci sono però alcune situazioni in cui un avvocato potrebbe non consigliare la mediazione al proprio cliente.
Di seguito proviamo ad elencare cinque tra le più ricorrenti ragioni per cui ciò potrebbe accadere, formulando poi considerazioni a favore della mediazione.

Riservatezza delle informazioni

Un avvocato potrebbe ritenere che durante la mediazione il suo cliente debba rivelare informazioni sensibili che potrebbero essere sfruttate dall’altra parte in futuro.

Bisogna tenere presente che la mediazione offre un ambiente confidenziale dove le informazioni divulgate non possono essere utilizzate in successivi procedimenti giudiziari, a meno che non si giunga a un accordo. Questa tutela è garantita sia dalla legge italiana che dall’impegno preso dalle parti. Ovviamente questo non può del tutto eliminare il rischio e, per questa ragione, avvocato e parte devono concordare con attenzione cosa rivelare e quando e nutrono dei ragionevoli timori, senza però perdere l’occasione di avviare un franco confronto con l’altra parte.

Disparità di potere tra le parti

Se c’è una notevole disparità di potere tra le parti, l’avvocato potrebbe temere che la mediazione non porti a un accordo equo per il suo cliente.

È vero che il mediatore è neutrale rispetto alla lite e quindi non è il suo compito riequilibrare i rapporti di forza in campo. Va però considerato che la formazione e l’esperienza del mediatore lo portano a gestire abitualmente disuguaglianze di potere così da facilitare una negoziazione equa, assicurando che entrambe le parti vengano ascoltate e considerate. Va poi detto che la disparità di potere può essere vista sotto diverse prospettive. Si pensi al caso del consumatore in lite con la multinazionale. Pur avendo un potere contrattuale infinitamente inferiore, sotto il profilo reputazionale la controversia potrebbe causare danni seri anche alla parte più strutturata. Ecco allora che è proprio in mediazione che le parti hanno la possibilità di soppesare con maggiore attenzione i rischi e le possibilità di ciascuna.

Complessità della materia legale

In casi particolarmente complessi, l’avvocato potrebbe ritenere che solo un giudice o un arbitro con competenze specifiche sia in grado di gestire adeguatamente la disputa.

Se si parte dall’assunto che il problema sia unicamente tecnico-legale e che la soluzione debba essere pertinente a questo ambito, è chiaro che un tecnico del diritto sia la persona più indicata a definire la vicenda. È però molto raro che una situazione conflittuale riguardi un unico aspetto della vicenda e che le parti non siano riuscite in autonomia a trovare una soluzione. Se quindi si stanno ponendo il problema di avviare una mediazione, è molto probabile che ci siano molti altri aspetti in gioco che vengono trascurati. Detto questo, qualche che sia la natura dei problemi (legale, fiscale, tecnico, commerciale, relazionale, emotivo, …), la mediazione può rappresentare un modo efficace per trovare la soluzione più specifica grazie alla collaborazione delle parti stesse.

Interesse per un precedente legale

Può essere nell’interesse del cliente stabilire un precedente legale attraverso una decisione giudiziaria, piuttosto che risolvere privatamente la disputa.

Stabilire un precedente non può che essere frutto di un procedimento giudiziario. Bisogna però verificare che il precedente sia effettivamente l’unico interesse del cliente e che sia così prevalente da rinunciare ad ogni altra opzione. Inoltre la mediazione può fornire una soluzione personalizzata e condivisa che soddisfi le esigenze specifiche delle parti, potenzialmente risolvendo il conflitto più rapidamente.

Possibilità di ottenere condizioni migliori tramite liti

Attraverso un processo, il cliente potrebbe ottenere un risarcimento maggiore o condizioni più favorevoli rispetto a quanto ottenibile attraverso la mediazione.

In qualunque mediazione, le parti devono sempre confrontare il risultato ottenuto in mediazione e quello risultante da un possibile futuro giudizio. Per poter fare questo confronto, però, è necessario avviare una mediazione e comprenderne quali possono essere le potenzialità. E’ poi opportuno considerare che l’accordo raggiunto in mediazione può essere globalmente più vantaggioso per il cliente, considerando tutti gli aspetti del conflitto, inclusi quelli non strettamente monetari.