di Nicola Giudice*
Questa storia inizia qualche anno fa. Un giorno, Silvia Stabile, avvocato ed ex collega in Camera Arbitrale di Milano, portò in mediazione una vicenda particolare. Un artista e una fotografa erano in lite e non riuscivano a trovare una soluzione. Come spesso accade in questi casi, ciascuno dei due pensava di avere ragione, e così i rispettivi legali.
L’accordo raggiunto permise ai due di evitare una causa, di perdere tempo, di evitare di peggiorare i rapporti e, in ultima analisi, di andare avanti per la propria strada.
Erano riusciti a trovare un punto mediano, una terra di mezzo in cui ascoltare le reciproche ragioni, nel comprendere il punto di vista dell’altro, nel ragionare sul contesto su cui si era sviluppato il conflitto.
L’idea che il mondo dell’arte potesse aprirsi all’uso della mediazione nacque in quell’occasione. Si individuò un acronimo, ADR Arte, e si iniziò a sperimentare in questo settore.
Il seguito della storia del progetto ADR Arte meriterebbe di essere raccontata e un giorno troverò tempo e modo di farlo. Oggi mi concentro su un altro aspetto: eravamo convinti di andare alla conquista di un mondo, di andare a spiegare agli artisti che ci può essere modo e maniera di costruire dialoghi, di aprirsi all’ascolto, di avere una diversa sensibilità nei confronti di ciò che a noi sembra opposto… ed è accaduto (anche) l’inverso. Non per primi, da conquistatori diventammo conquistati, dall’arte e dal modo che solo l’arte ha di aprire la mente e la sensibilità delle persone.
Perché non fare di un posto di lavoro che è anche sede di confronto e mediazione, di dialogo e di ri-costruzione dei rapporti, un luogo in cui ESPORRE ARTE?
Da qui nasce l’idea che gli uffici di Camera Arbitrale di Milano, dove la gestione del conflitto è di casa, diventino anche (di nuovo) terra di mezzo del confronto tra l’arte e gli spettatori, tra un’opera e le emozioni che essa scatena.
E “Terra di mezzo” è inevitabilmente diventato il titolo del ciclo di mostre che, a partire da oggi, saranno ospitate da Camera Arbitrale di Milano.
L’idea non cade dal cielo e certamente non è venuta a chi scrive. Tutto il merito va ad Alice Trioschi, già referente del Progetto Adr Arte in CAM, e a Rischa Paterlini che, per conto della Collezione Giuseppe Iannaccone, partner del progetto, ha seguito la realizzazione di questo percorso.
L’operosa collaborazione ha dato subito i suoi frutti e oggi, a dispetto delle difficoltà create dalla pandemia in corso, siamo ad inaugurare la prima mostra: “NAFTA, la verità non esiste”. La diretta di avvio (su instagram, 9 Settembre ore 17) è il primo step a cui seguiranno altri momenti di approfondimento che accompagneranno questa mostra così come quelle successive.
La mostra sarà visitabile su appuntamento (scrivendo a servizio.conciliazione@mi.camcom.it) fino al 17 Dicembre.
*Responsabile Servizio di conciliazione CAM e Progetto ADR Arte