Mediazione obbligatoria nei casi COVID

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Il Decreto Giustizia convertito in legge dopo la votazione alla Camera dei Deputati prevede che il preventivo esperimento del procedimento di mediazione costituisca condizione di procedibilità della domanda, nelle controversie in materia di obbligazioni contrattuali nelle quali il rispetto delle misure di contenimento adottate in relazione all’emergenza sanitaria possa essere valutato ai fini dell’esclusione della responsabilità del debitore per inadempimento o adempimento tardivo della prestazione dovuta.

In altri termini i rapporti commerciali che in qualche modo siano stati “colpiti” dall’emergenza COVID dovranno fare tappa davanti agli organismi di mediazione.

Si tratta di una richiesta auspicata da molti esperti del settore e fortemente voluta dalla Commissione instaurata presso il Ministero della Giustizia e presieduta dalla Professoressa Paola Lucarelli (qui una sua intervista)

Sicuramente la norma avrebbe potuto essere più chiara (quel “possa essere valutato” sarà oggetto di lunghe e approfondite discussioni) e il perimetro di applicazione forse più ampio (le controversie in ambito sanitario e quelle successorie sembrano escluse). Di certo l’emergenza pandemica è stata così pervasiva che è difficile immaginare un aspetto della nostra società e della nostra vita che non ne sia stato pesantemente condizionato. Ma in tal caso l’unica alternativa sarebbe stata il prevedere l’esperimento della mediazione obbligatoria a tutte le controversie civili e commerciali e forse questo sarebbe stato eccessivo.

Resta però un dato importante: in un periodo così critico per tutta la nostra società, il mondo della giustizia alternativa (mediazione, ma anche arbitrato e la negoziazione dei  professionisti) si è dimostrato di gran lunga più resiliente rispetto alla giustizia ordinaria; nel momento in cui i Tribunali hanno conosciuto un severo lockdown, mediatori, arbitri e avvocati si sono dimostrati in grado di potersi adattare alla comunicazione a distanza e a trovare soluzioni concrete in tempi rapidi.

La scelta di ricorrere alla mediazione va quindi nella direzione che molti, nei mesi scorsi, avevano indicato come l’unico percorso per sfuggire ad una “Emergenza Giustizia” da molti temuta e che giorno dopo giorno si va concretizzando sempre di più.