di Massimiliano Ferrari*
Sempre di più la trasversalità e la gestione di utili connessioni tra i vari mondi sono da considerarsi il futuro del mondo Adr. Per questa ragione si vuole identificare, in questo breve approfondimento, quale legame intercorre tra legge di bilancio 2020 e giustizia consensuale.
A primo impatto si potrebbe pensare che non esistano legami tra i due argomenti; ma, partendo dal fatto che la giustizia consensuale si fonda espressamente sulla rapidità con cui si può arrivare ad un accordo piuttosto che ai tempi naturali dei tribunali, ecco che tutte le norme agevolative straordinarie contenute nella legge di bilancio 2020 possono diventare dei veri e propri elementi determinanti per far pensare che la convenienza dell’utilizzo della mediazione passi dalla rapidità di un accordo, il quale determina non solo una riduzione dei costi da sostenere, ma indiscutibili vantaggi in termini economici.
L’importanza della mediazione civile al tempo del Covid-19
Conoscere e approfondire le modalità alternative per la risoluzione delle controversie previste dalla giustizia consensuale è sicuramente importante in un periodo nel quale potrebbe essere necessario saper stare nel conflitto.
Ma… che cos’è il conflitto?
La maggior parte delle persone considera il conflitto come un evento puramente negativo, che deve essere evitato ad ogni costo. Sono pochi i soggetti che riflettono a fondo riguardo la sua natura: un’esperienza che permette di generare nuove opportunità, per il fatto che riguarda l’incontro tra differenze di conoscenze, interessi e valori. Purtroppo, è proprio da questo incontro che si generano le controversie. È molto breve il passaggio da una semplice divergenza di opinione ad una situazione conflittuale, per il fatto che ogni persona è restia a cambiare le proprie ideologie. Tuttavia, è necessario affrontare e risolvere questi contrasti, per il bene dei soggetti in causa e soprattutto per il mantenimento dei loro rapporti.
Una serie di esempi concreti potrebbero esserVi utili.
Conflitto tra soci
Tema fondamentale che in questo periodo potrebbe diventare urgente dato che l’esperienza Covid-19 potrebbe aver acuito determinate situazioni precarie. Anche da questo punto di vista il tavolo con la presenza di un consulente Adr può anticipare e migliorare il clima aziendale. Spesso i clienti arrivano ai consulenti i quali respingono di condividere la parte relazionale e chiedono di essere presenti solo per le fasi tecniche. Invertire questa tendenza è fondamentale, chi conosce le tecniche di negoziazione e mediazione è la figura professionale adeguata in quanto, oltre alle specifiche competenze tecniche (legali fiscali economiche o altro), offre anche la possibilità di utilizzo di elementi quali l’ascolto attivo, il dialogo e molto molto altro.
In questo caso, ci troviamo nel classico esempio di soci che, avendo lavorato fianco a fianco e quindi affrontato in passato molte situazioni insieme, si trovano a non voler più continuare sulla stessa strada. La classica affermazione del “dovete restare insieme per forza altrimenti la società fa una brutta fine” è per noi consulenti e mediatori Adr molto significativa. Il motivo è presto detto: nelle situazioni conflittuali fare come se nulla fosse, a volte, porta ad esasperare i conflitti, tuttavia si potrebbe pensare di trovare una soluzione per ciò che tra i soci non funziona (magari per le parti non al tavolo, ma di interesse come mogli, figli…). Il tutto in una logica vincente, data anche dai tempi della mediazione di interesse per gli imprenditori che non si possono certo permettere di trascorrere molto tempo in una fase di stallo decisamente pericolosa e preoccupante, soprattutto dove si trovano figure abituate a voler decidere del proprio destino.
Ci tengo a precisare che non sempre si verificano queste situazioni in mediazione.
Rinegoziare i contratti di locazione
In un periodo particolare come questo, è consigliabile sedersi al tavolo della mediazione qualora si chieda di rinegoziare il valore del contratto di locazione per consentire ai proprietari di valutare nello specifico le esigenze di chi in passato aveva sottoscritto il contratto in condizioni differenti. Lo stesso vale per chi sta gestendo una attività che potrà meglio comprendere le esigenze del proprietario. La mediazione garantisce continuità nei rapporti anche dopo aver trovato insieme degli accordi attraverso anche l’allargamento della “torta” negoziale.
In mediazione si può parlare anche di soluzioni differenti a quelle ordinarie.
Anche su questo punto la scarsa liquidità, il perdurare di una potenziale o effettiva crisi, l’incertezza normativa e i continui decreti dell’epoca del Covid-19 possono farci pensare che la soluzione della mediazione possa essere alla portata di tutti per contenere, risolvere o aver ragione rispetto ai comportamenti che si susseguiranno in questi mesi. Nello specifico, il proprietario che ha necessità di liquidità a breve per il pagamento delle imposte, oppure il soggetto che utilizza un immobile e che ha bisogno di uscire senza penali dato che la sua attività ha subìto dei rallentamenti e non potrà, magari, continuare come nel passato.
Recupero crediti vs clienti
In questo ambito, a fianco della classica attività legale – decreto ingiuntivo e quant’altro – la soluzione di presentare una domanda di mediazione volontaria, preferibilmente sempre assistiti da un legale, è un’opzione fondamentale in quanto la si può attuare anche rispetto a numeri e volumi importanti di richieste, e il tutto in condizioni ottimali dal punto di vista sia dell’economicità sia della tempestività nelle modalità di ricerca di un accordo. Anche solo la presentazione della domanda di mediazione può portare una parte a decidere di pagare le somme dovute o di presentarsi al tavolo. Tuttavia, non sempre ciò accade. In ogni caso è un’opportunità importante dato che non preclude la classica attività legata al recupero crediti in tribunale.
Il consiglio è quello di provare e di verificarne i risultati sul campo.
Prima di intraprendere le classiche azioni legali si può immaginare come un imprenditore possa anche utilizzare la mediazione, sapendo che attivare un processo di mediazione non preclude utilizzo dell’azione in Tribunale. Nel caso di importi modesti, un imprenditore potrebbe avvalersi di tale procedimento e manifestare anche l’assenza all’incontro o il verbale negativo dell’accordo ai fini fiscali per dimostrare di avere, in qualche misura, posto in essere delle azioni per il recupero.
Passaggio generazionale
Ambito molto interessante, poiché le aziende in questo periodo avranno avuto modo di valutare determinate situazioni anche se non prossime e urgenti. Valutare il futuro della propria azienda è fondamentale soprattutto se lo si fa in modo preventivo e senza urgenza.
Il tutto attraverso le tecniche negoziali di un consulente Adr che può valorizzare l’elemento fondamentale, ovvero far emergere per tutte le parti la consapevolezza di ciò che si desidera veramente: restare in azienda, cessare, entrare in azienda, non entrare in azienda… La miglior soluzione tecnica sarà poi facilmente individuata come “un sarto con un vestito su misura.”
Caso pratico: Gli imprenditori spesso si trovano ad affrontare questa tematica e tendono a favorire gli aspetti tecnici, ovvero il notaio, il commercialista o l’avvocato che possono magari trovare solo una soluzione parziale. È proprio qui che entra in gioco il consulente Adr, fondamentale per comprendere quali siano i reali bisogni. Pertanto, in un’ottica di consapevolezza è necessario fare in modo che gli imprenditori utilizzino l’esperienza e le competenze tecniche, ma non solo quelle dei mediatori civili, infatti potrebbe in qualche modo agevolare o rendere al meglio un classico passaggio generazionale dove i genitori non hanno così intenzione di cedere l’azienda oppure i figli di entrare il conflitto. Dunque, potrebbe essere la classica situazione legata all’impugnazione di un bilancio o alle responsabilità degli amministratori, tuttavia, è evidente che il conflitto tra le parti, anche familiari, sarà alla base della consulenza Adr o mediazione. Possono essere dei veri toccasana e la legge di bilancio potrebbe aiutare dato che ci sono spesso agevolazioni fiscali, ad esempio per il 2020 si parla della rivalutazione delle partecipazioni o l’estromissione di un immobile strumentale per un imprenditore individuale.
Esempio pratico: mediazione e bonus facciate
Si pensi ad esempio al bonus facciate, introdotto con la nuova legge di bilancio ed entrato in vigore a partire dal 01/01/2020, che prevede una detrazione d’imposta, da ripartire in 10 quote annuali costanti, pari al 90% delle spese sostenute nel corso dell’anno. Tutto ciò però comporta inevitabilmente, in caso vi fossero situazioni di conflitto, la possibilità della perdita del beneficio fiscale, ad esempio per via del protrarsi dei tempi per la convocazione delle assemblee o quant’altro
Sarebbe deleterio, per quel condominio, perdere il vantaggio fiscale a causa di una lite, come sarebbe deleterio che l’amministratore non utilizzi al meglio, durante l’annualità 2020, tutto ciò che è in suo possesso per permettere ai condomini di utilizzare questa norma; quindi una contestazione, il protrarsi di situazioni di stallo e la mancanza di fiducia verso l’amministratore stesso inevitabilmente farebbero perdere la possibilità di usufruire di questa agevolazione fiscale di natura straordinaria e limitata nel tempo (per oggettive ragioni di gettito).
In presenza di questioni condominiali è utile quindi che il mediatore inviti le parti interessate ad approfondire la questione della possibilità di confrontarsi con un consulente fiscale, per via degli innumerevoli vantaggi connessi all’accordo, ipotizzando altresì l’utilizzo di alcune delle novità normative previste oggi nella legge di bilancio, le quali non è detto che vengano mantenute in futuro.
Conclusioni
Non significa che i mediatori dovranno essere a conoscenza di tutto ciò che la norma prevede, anche perché il mondo della legge di bilancio necessità approfondimenti significativi, che non possono di certo esser frutto di una conoscenza “di base”.
Invece è -a parere dello scrivente- utile che tutti i mediatori siano a conoscenza e, soprattutto, vedano e utilizzino il mondo economico fiscale, in particolare in questo periodo dell’anno che segue l’approvazione della Finanziaria, come una possibilità connessa alla velocità nel raggiungimento di un accordo.
Ecco quindi che tutte le norme agevolative straordinarie oggi contenute nella Finanziaria (oltre al bonus facciate esempi analoghi potrebbero essere ricondotti alla rivalutazione dei terreni e delle quote di partecipazioni in srl, la quale prevede l’obbligo di effettuare l’operazione entro la fine del mese di giugno 2020) possano in qualche modo diventare terreno fertile per chi in sede di ricerca – per allargare la torta negoziale o per spostare dalle posizioni agli interessi e ai bisogni – evidenzi dei veri e propri elementi determinanti al fine di far sorgere alle parti non solo il dubbio, ma la certezza, che la convenienza dell’utilizzo della mediazione passi dalla rapidità di un accordo; tale accordo non determina semplicemente meno costi da sostenersi, ma indiscutibili vantaggi in termini economici, grazie appunto al contenuto della legge di bilancio 2020.
Occorre quindi chiedere ai mediatori l’onere di essere a conoscenza di tutto ciò che la norma prevede?
Forse è un eccesso di attenzione per un mondo, quello della legge di bilancio, che ha necessità di approfondimenti significativi e che non può certo esser frutto di una conoscenza “di base” o superficiale.
Credo quindi sia molto più interessante dare ai mediatori (e forse ancora di più alle parti e ai loro avvocati) la visione secondo la quale la leva economico fiscale connessa alla velocità nel raggiungimento di un accordo possa essere valorizzata e considerata, magari con il semplice far venire a galla determinati interessi in gioco.
“Avete discusso tra voi di quali possano essere le conseguenze positive dal punto di vista legale di un accordo…” è una delle modalità con cui molti mediatori si approcciano alle parti e ai loro avvocati.
Traslando, si potrebbe ipotizzare, alla luce del contenuto di questo articolo e a fronte del contenuto della legge di bilancio 2020, che la domanda da porre in presenza di questioni condominiali, di questioni societarie ma anche, perché no, di problematiche tra imprenditori per appalti e subappalti, recupero crediti e altro ancora, possa essere così posta:
“Avete provato a confrontarVi con il vostro consulente fiscale per valutare gli innumerevoli vantaggi connessi all’accordo? Ciò visto che la tempestività con cui si arriva ad una definizione potrebbe far scaturire la possibilità di utilizzare alcune delle novità normative previste oggi nella legge di bilancio e visto che, in caso di ricorso alla giustizia ordinaria, tali opportunità andrebbero inesorabilmente perdute.”
Senza dare ovviamente alcun tipo di ulteriore indicazione, guardandosi bene dal trasformarsi in mediatore aggiudicativo o valutativo, mantenendo il timone sulla mediazione facilitativa. Anche se, a dire il vero, il chi scrive sposa sempre più l’idea che il mediatore debba per forza ipotizzare una sorta di maggiore “versatilità”, per cui in qualche fase della mediazione il puntare il dito verso quelle che possano essere risorse o considerazioni da approfondire sia sempre più uno scenario da non sottovalutare.
- Dottore Commercialista in Lecco; formatore e mediatori in Accademia Adr.