Decreto 4 marzo 2010 “The day after”

3787

In quanto Servizio di Conciliazione della Camera Arbitrale di Milano, da molto eravamo preparati all’uscita dell’atteso decreto legislativo in materia di conciliazione, consapevoli che avrebbe comportato dei cambiamenti anche dal nostro punto di vista, ovvero quello delle persone che gestiscono l’organizzazione degli incontri di conciliazione e promuovono lo strumento, spiegandone al pubblico opportunità e vantaggi.

IMG_2136
Durante una riunione

A lungo abbiamo ragionato sui vizi e le virtù della nuova disciplina, consapevoli dell’esigenza di adeguare il nostro servizio alle nuove regole.

Ed eccoci qua oggi, the day after, a ragionare non più solo di teoria e di organizzazione, ma ad affrontare le prime domande di conciliazione da amministrare secondo i dettami della nuova procedura. La prima ovvia constatazione è che il nostro lavoro è cambiato, anche se per alcuni aspetti possiamo considerarci ancora in una fase di passaggio.

Siamo passati dal gestire uno strumento puramente volontario e praticamente privo di disciplina, al dover adeguare lo stesso strumento a dei canoni ben precisi, il rispetto dei quali, può avere delle conseguenze per le parti in un eventuale successivo giudizio.

IMG_2140
Durante una riunione

Tra le prime cose che notiamo c’è che sono cambiati i nostri interlocutori. Se prima erano per lo più le parti, eccezion fatta per i professionisti particolarmente illuminati, ora, le persone che ci chiedono informazioni  e che depositano le domande di conciliazione sono principalmente avvocati e commercialisti. Tecnici, dunque, qualcuno con le idee ancora un po’ confuse, altri già sul pezzo e pronti a depositare, ma tutti già informati, a grandi linee, sullo strumento.

Se prima si trattava di far comprendere alle persone che cosa fosse la conciliazione, ora si tratta di spiegare per lo più ai professionisti come si svolge la procedura. Si può dire che dal che cosa si sia passati al come e questo ci offre quotidianamente lo spunto per alcune riflessioni.

Si può pensare che gli avvocati si siano finalmente accorti della conciliazione, che la sperimentino e la utilizzino, ma ci si augura che ne abbiano compreso il reale valore, le effettive potenzialità. Questo è principalmente ciò che vorremmo riuscire a trasmettere, come testimoni in carne e ossa di decine e decine di incontri in cui abbiamo potuto verificare la validità della conciliazione e la sua efficacia.

Scorrendo l’elenco delle domande depositate, poi, accanto alle liti che hanno ad oggetto mancati pagamenti, contestazioni per servizi mal eseguiti e danni da vacanza rovinata, cominciamo a trovare un’istanza per danni conseguenti a sinistro, un’altra nel campo della responsabilità medica, un’altra in materia ereditaria. Testimonianza che anche i nostri criteri per l’accettazione delle domande si sono modificati, ampliandosi a ricomprendere le liti in materia civile. E’ ancora troppo presto, invece, per fare delle stime serie sui numeri. Nonostante ciò, in questo primo periodo, abbiamo potuto notare che,  mentre il numero delle richieste di conciliazione è rimasto praticamente invariato, è invece aumentato il numero degli incontri. Il che fa pensare ad un “effetto convincimento” esercitato dalle nuove regole, sulla parte “b” ovvero quella che viene invitata alla conciliazione, ma per poter trarre delle conclusioni fondate in questo senso, è indispensabile attendere ancora.

IMG_2139
Durante una riunione

Ciò che davvero ci auguriamo è che tutto non si riduca a mero espediente, una formalità da espletare per poter arrivare al sodo. In molti, infatti, sono convinti che sia già entrata in vigore anche la parte del decreto che prevede l’obbligatorietà del tentativo di conciliazione, prima di andare in giudizio, cosa che, invece, puntualmente spieghiamo che avverrà l’anno prossimo. 

La sensazione generale è comunque positiva in questo senso: nella nuova veste più “ufficiale”, ci auguriamo che la conciliazione avrà, di fatto, delle chance in più per essere valutata dagli avvocati e conosciuta e sperimentata davvero da tutti.

Lo staff del Servizio di Conciliazione