Guida alla mediazione. A Milano, e poi chissà.

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 di Nicola Giudice*

Di guide in giro, ce ne sono tante, forse troppe. Turistiche, gastronomiche, per cinefili e per cinofili, pagine gialle e bianche. La stessa rete, se vogliamo, è un enorme raccoglitore di guide e liste di indirizzi e indicazioni.
C’era quindi il bisogno di fare una Guida agli organismi di mediazione?
Secondo noi, sì.
Sentivamo il bisogno di fare uno sforzo di comunicazione e lavorare sulla trasparenza per indurre parti, avvocati, magistrati e mediatori a confrontarsi con i numeri e i servizi offerti dalla lunga lista di organismi di mediazione presenti sul territorio.
Ci è stato detto che già il Ministero della Giustizia svolge quest’opera.
Vero. Ma è anche vero che i dati del Ministero non sono sempre aggiornati e si limitano ad informazioni essenziali.
Ci vuole, abbiamo pensato, qualcosa di più.
Per questo abbiamo pensato, mentre ancora il sole dell’estate cuoceva Milano e le nostre teste (e questo, forse, ha influito), di fare un esperimento.
Ci siamo limitati alla Provincia di Milano perchè questo è il nostro territorio di riferimento. Ma non poniamo limiti alla provvidenza: se vedremo interesse e opportunità non esiteremo ad estendere il nostro monitoraggio ad altre zone e magari all’Italia intera.
La lettura di questa Guida potrà far storcere il naso. Si vede subito una notevole differenza di esperienza tra i diversi organismi, non solo come numeri ma anche nell’esito delle procedure.
Abbiamo chiesto a chi partecipava uno sforzo di trasparenza e questo abbiamo ottenuto: metterci la faccia e far vedere quello che si offre e quello che si è fatto.
Il riferimento è ad un periodo storico particolare (il 2012). Nel frattempo, la mediazione obbligatoria è caduta, si è rialzata, ma con nuove fattezze e in un nuovo contesto. Ovviamente dovremo tenere aggiornata la Guida per monitorare, a vantaggio di tutti, l’evolversi della situazione.
A proposito di evoluzione: abbiamo proposto di compilare la scheda informativa a oltre 90 organismi.Ci hanno risposto in una ventina, poi scemati ai 15 presenti.
E gli altri?
Diversi avevano nel Registro Ministeriale un indirizzo di posta non funzionante (e ce lo ha fatto subito notare, quando ha ricevuto copia della Guida).
Altri non risultavano (e tuttora non risultano) iscritti nel medesimo Registro.
Moltissimi hanno probabilmente chiuso i battenti e magari altri hanno cambiato forma. Altri si sono persi per strada ma ci hanno già comunicato al più presto l’adesione.
Altri ancora hanno semplicemente deciso di fare altre scelte (liberissimi) e altri ancora, forse, non leggono le email.

Come detto, questo è un tentativo.
Vedremo, al prossimo aggiornamento (tra qualche mese), cosa succederà.

Il lavoro, seppure con qualche minimo contributo da parte del sottoscritto, è stato ideato, elaborato e realizzato da Carlo Giordano, collega di Camera Arbitrale di Milano, da sempre devoto all’utilizzo degli strumenti di IT per lo sviluppo della cultura della mediazione. A lui e a tutto lo staff del Servizio di conciliazione della Camera Arbitrale di Milano, i miei ringraziamenti.

*Responsabile Servizio di conciliazione CAM