Quale formazione per il mediatore?

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di Orsola Arianna*

Questo video è stato girato a luglio 2013, prima dell’entrata in vigore, in data 20 settembre, della L. 98/2013 che, reintroducendo la mediazione quale condizione di procedibilità della domanda giudiziale nelle materie elencate nell’art. 5 comma 1-bis, ha nuovamente acceso i riflettori sulla mediazione. O meglio, su quelli che ancora vengono indicati come i limiti e le disfunzioni della mediazione, meno su quelle che sono le sue reali potenzialità, utilità e su quella che è la sua reale funzione sociale. Tanto scalpore ha suscitato la puntata di Report andata in onda il 7 ottobre scorso. In molti la attendevamo con impazienza e curiosità, pensando che avrebbe parlato delle modifiche normative e che avrebbe dato un quadro generale della mediazione presentandola come valida alternativa alla strada giudiziaria. Invece è stata, per molti, una doccia fredda: ha posto esclusivamente l’accento su tutto quanto di negativo ruoti intorno alla mediazione. Tali disfunzioni, peraltro, sono ben note a chiunque e anche già denunciate, in primis da chi pratica la mediazione con coscienza, onestà e passione. Si è parlato di formazione dei mediatori o meglio di come le cinquanta ore di corso siano assolutamente insufficienti per preparare il mediatore, che dopo queste poche ore potrebbe già iniziare a gestire mediazioni. Nulla si è detto, comunque, dei contenuti di questi corsi, limitandosi solo ad esporre i costi degli stessi presso alcuni Enti di Formazione (per di più confondendo Enti di Formazione e Organismi di Mediazione). Si è parlato, anche, di come certi Enti di Formazione garantiscano ai propri corsisti di essere inseriti nell’elenco dei mediatori dell’Organismo di Mediazione a loro collegato. Non si è però detto se questi mediatori, poi, abbiano avuto effettivamente l’occasione di gestire incontri di mediazione, né se l’Organismo abbia provveduto alla loro formazione biennale con corsi e tirocini. Si è parlato poco dei tirocini e dei corsi di aggiornamento e della vigilanza del Ministero su Enti, Organismi e Mediatori.
In realtà le disfunzioni denunciate, anche in relazione alla qualità e serietà di Enti di Formazione e Organismi di Mediazione, sono una goccia nell’oceano di quelle ben note agli Enti, Organismi e Mediatori che operano seriamente e onestamente. A questi ultimi resta l’onere ma anche l’onore di fornire, tramite la propria qualità, professionalità, preparazione, efficienza, onestà e trasparenza l’immagine vera della Mediazione.
Nel video parlo di quella che, sulla base della mia esperienza personale, ritengo essere la preparazione del Mediatore. Esordisco dicendo che “la formazione del mediatore dovrebbe essere più ampia e diversificata possibile. I corsi base, in quanto tali, sono il punto di partenza”. Le cinquanta ore di corso servono per conseguire il titolo di Mediatore, non per essere Mediatore. Esattamente come un diploma crea un Diplomato e una laurea concede il titolo di Dottore. La professionalità si acquisisce con la pratica, il duro lavoro e il paziente studio. Ci sono Enti di Formazione che con serietà preparano i mediatori che poi, se vorranno praticare la professione, dovranno trovare degli Organismi disposti ad iscriverli. Ci sono Organismi che selezionano i mediatori attraverso veri e propri concorsi e che, dopo averli selezionati, li sottopongono ad ulteriori percorsi formativi e tirocini assistiti e si preoccupano della loro formazione continua. E’ il caso della realtà a me più prossima, il sistema Camerale, che, oltre ad aver selezionato i propri mediatori attraverso un vero e proprio esame di ammissione (con due prove scritte, due simulazioni ed un colloquio finale), ha organizzato, ancora prima che ci fosse la disposizione normativa, tirocini assistiti e corsi per i propri mediatori. Tutti i mediatori hanno seguito la stessa preparazione, anche quelli che già esercitavano da anni presso altri Organismi. Per quanto mi riguarda, il primo incontro di mediazione mi è stato assegnato nove mesi dopo la selezione e dopo aver svolto nove tirocini in mediazioni condotte da mediatori di Camera Arbitrale e giornate di formazione (circa trenta ore). Dei tirocini e dell’aggiornamento formativo biennale (corsi gratuiti organizzati da Cam), delle schede di valutazione post incontri  di mediazione, del confronto continuo tra mediatori e funzionari, delle attività culturali e dei corsi frequentati oltre a quelli di Cam, parlo nel video. Non accenno, invece, agli incontri periodici organizzati da Cam finalizzati al confronto tra il responsabile, mediatori e funzionari sulle questioni operative e organizzative.

* mediatore, consulente in ambito assicurativo