di Nicola Giudice
In un brillante fondo apparso su La Stampa di oggi, domenica 4 marzo, Giacomo Poretti ci ricorda che le difficoltà del vivere civile iniziano dal pianerottolo di casa. Un articolo che fa sorridere ma anche pensare molto (come spesso accade con chi sa usare lo humor con sapienza). C’è bisogno che qualcuno ogni tanto ci dia ogni tanto qualche piccola lezione di realtà. Giusto per capire che non occorre trovarsi in Val Susa, per essere parti di un conflitto, ma che anzi il dover “con-vivere” con il conflitto è necessità quotidiana e imprescindibile. Bisognerà ritornarci, a mente fredda, su questi scontri intorno al tema No Tav, per provare a capire meglio le dinamiche che spingono gruppi di persone a gesti tanto gravi, tanto definitivi, da un lato come dall’altro. Per capire e per capirci.
E’ bello allora che si moltiplichino le iniziative per parlare di mediazione, per sapere quanto e come questo strumento possa aumentare la sensibilità al dialogo, al reciproco ascolto e rispetto. Segnalo che venerdì 9 marzo a Milano sarà presente Joseph Folger, uno dei padri della mediazione trasformativa, intervistato recentemente da questo blog. L’indicazione è tardiva (pare sia tutto esaurito, ma si può sempre provare a chiedere) ma comunque doverosa per tutti coloro che contribuscono, con queste inizaitive, a diffondere informazione e cultura.