di Chiara Catti
Nel curriculum di coloro che decidono di studiare negli Stati Uniti materie di carattere giuridico-economico rientrerà molto probabilmente un corso di teoria e tecniche di negoziazione così come un corso di mediazione.
Per quanto concerne la negoziazione sono oggetto di studio sia gli aspetti teorici sia quelli pratici, in particolare, le tecniche di contrattazione integrativa o cooperativa versus le tecniche c.d. distributive o competitive, le barriere all’accordo negoziale e le strategie per superarle, alcuni elementi di psicologia inerenti la natura del dialogo e le caratteristiche personali che incidono sulla negoziazione, incluso il ruolo che svolgono la cultura, la razza e il sesso.
Tali materie vengono proposte sia nei corsi di laurea base sia nei corsi di specializzazione/master con il duplice fine di avvicinare gli studenti alla pratica degli affari dove la capacità di negoziazione è un requisito che sta alla base delle conoscenze tecniche specifiche.
Ad esempio, la Stern School of Business della New York University nei corsi post-laurea di carattere economico-finanziario propone le seguenti materie dai titoli più svariati “Collaboration, conflict & negotiation”, “Negotiating complex transactions with executives and lawyers” o “Conflict & Decision Making: the management of economic conflicts”.
Nell’ambito della mediazione, ad esempio la Cardozo School of Law di New York propone corsi e clinic (ossia training pratici) offerte nel primo e secondo livello di studio (master) in cui dopo aver appreso i fondamenti teorici della mediazione, gli studenti, sotto la supervisione di mediatori esperti, fanno pratica presso organismo pubblici (civil court and small claims courts – l’equivalente dei nostri giudici di pace) e presso centri privati di mediazione. E’ evidente che tali corsi oltre a ridurre il divario tra il mondo universitario e quello del lavoro permettono anche di snellire il carico di lavoro del sistema giudiziario.
Ad un lettore formato nel vecchio continente queste materie potranno apparire insolite o comunque adatte solo a master di secondo livello mentre negli Stati Uniti sono considerate fondamentali nella vita personale e professionale degli studenti americani e per questo insegnate fin da giovane età. A puro titolo esemplificativo si ricordano i numerosi programmi di peer mediation nelle high school – l’equivalente delle nostre scuole superiori e licei – dove i ragazzi utilizzano le tecniche della mediazione per affrontare i problemi relazionali tra coetanei ed in cui il mediatore stesso è un ragazzo della comunità scolastica, spesso un compagno di scuola più grande di qualche anno.
Si parte così da piccoli esempi che risultano utili nella vita di tutti i giorni fino a corsi più complessi di negoziazione quali quelli offerti dalla Stern di New York volti a formare persone che siano in grado di concludere accordi e di negoziarli sotto vari aspetti (legali, economici, finanziari, psicologici solo per citarne alcuni) consci dei vari aspetti che entrano a far parte del “gioco della negoziazione”.
E’ opportuno ricordare a proposito come, spesso nelle stesse domande di ammissione delle università (application) o di eventuali borse di studio, sia richiesto di dare esempi pratici di negoziazione e comunicazione ad esempio descrivendo un caso pratico in cui si è dovuto affrontare un problema, sia esso nell’ambito privato o professionale, e le strategie usate per superarlo, attingendo appunto a tale sapere.
Seppure in scala minore va in questo senso l’iniziativa della Università degli Studi di Milano che ha organizzato la prima edizione in lingua inglese della “Summer school on International Arbitration and Mediation” tra cui, oltre alle lezioni specifiche inerenti i due argomenti, rientrano anche lo studio delle tecniche di comunicazione e di negoziazione incluse esercitazioni pratiche e role playing tanto cari alle università americane.
La strada da percorrere è ancora lunga ma decisamente interessante e ricca di stimoli per chi decide di intraprenderla.
