di Nicola Giudice
Nelle intenzioni, questo blog dovrebbe essere dedicato, soprattutto, ai “contenuti” della mediazione. Sarebbe interessante e produttivo parlare di tecniche di gestione dei conflitti, dell’arte del negoziato e di cose simili. Invece, ancora una volta, è la “forma” a prevalere e occorre dedicarsi a discutere di norme, approvate o ancora in cantiere.
L’ultima novità è che la mediazione avrà il suo spazio nella manovra. Una proposta dell’ultimo minuto ha inserito nel maxiemendamento alla manovra economica l’idea di sanzionare economicamente (nella misura pari al contributo unificato) coloro che, invitati ad un incontro in mediazione, ritengono di non partecipare.
Il provvedimento, come detto, è in corso di approvazione per cui dovremo aspettare i prossimi giorni per saperne di più.
Nell’attesa, consentiamoci qualche riflessione
Più volte si è detto che la mediazione, per crescere, deve essere incentivata (o, al contrario, potrebbero essere disincentivati comportamenti “ostili” alla mediazione). Ma il sanzionare economicamente chi non accetta un invito a mediare (che comporta, ricordiamolo, dei costi) rientra tra questi incentivi? Non è una domanda retorica, perchè alla lunga, in uno strano paese come il nostro può anche darsi che un rimedio così forte, possa risultare efficace e magari condiviso dai più.
Bisogna poi ricordarsi che la mediazione è stata oggetto di forti (e in parte comprensibili) critiche. Inserire le sanzioni non contribuirà a far aumentare la polemica? Alcuni si sono già espressi (negativamente). Altri commenti?