Attrazione e pregiudizio

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conflittoOgni giorno (o quasi) qualcosa di nuovo. Dal “fronte” della mediazione si segnalano ulteriori episodi del conflitto tra sostenitori e avversari del D.Lgs.28/2010.

In particolare due le novità. È di ieri la notizia che il TAR del Lazio ha sospeso il giudizio e trasmesso gli atti alla Corte Costituzionale affinchè si esprima sul D.M.180/2010 (attuativo del D.Lgs.28/2010). Risale invece alla settimana scorsa la proclamazione di un nuovo sciopero, voluto dall’OUA per il 14 e il 15 aprile. Sulle ragioni di questo sciopero rimandiamo al sito www.oua.it . Chi fosse interessato a sapere come questo sciopero viene visto da uno straniero, segnaliamo un intervento di Peter Phillips, sul suo blog .

Aggiungiamo altre novità: si segnalano azioni di “guerriglia” (niente di violento, per carità!) da parte di avvocati che intendono bypassare l’obbligatorietà depositando la domanda, senza però presentarsi all’incontro. Nella sostanza lo stratagemma non sembra funzionare perché all’incontro, comunque, si deve partecipare. Sul punto il decreto sembra piuttosto chiaro e comunque il Ministero della Giustizia ha approfondito il punto con apposita circolare . Che poi nella sostanza sia utile che una sola parte si presenti davanti ad un mediatore, è altro paio di maniche. Bisognerà tornarci perchè la questione è centrale.

Per avere uno spaccato delle opinioni degli avvocati intorno al tema mediazione, si suggerisce una visita alle discussioni nate su www.altalex.com.

In questo scontro mi sembra, però, che vengano trascurati almeno due aspetti del rapporto tra mediazione e avvocati. Inevitabilmente, si potrebbe aggiungere, perchè quando il clima si fa conflittuale, la chiarezza della comunicazione è una delle prime vittime. 

Per i lettori del blog e in generale per gli esperti di mediazione non si tratta esattamente di novità ma per qualche neofita forse sì e ritornarci sopra non credo faccia male

Eccoli:

1)      gli avvocati svolgono un ruolo essenziale per la mediazione;

Dal momento in cui si valuta se, come e dove avviare una mediazione fino allo svolgimento dell’incontro di mediazione stesso e ancora fino alla stesura del possibile accordo, è sempre fondamentale la presenza a fianco di ciascuna parte di una persona che possa efficacemente assisterla nel prendere le decisioni più appropriate e coerenti.

 2)  la mediazione è essenziale ad avvocati e professionisti per lavorare meglio con i propri clienti e aiutarli a soddisfare i loro interessi.

Qualunque avvocato sa che raggiungere un accordo è spesso un obiettivo ricercato dai clienti (e dagli stessi legali). Nel momento in cui le parti, assistite da consulenti di loro fiducia, non riescono a raggiungere un accordo, il mediatore può essere di aiuto per le parti e per chi le assiste a esplorare soluzioni nuove e prospettive diverse che non potevano essere affrontate in un conflitto “muro contro muro”. La mediazione rappresenta un valore aggiunto per chi assiste le parti poiché offre una possibilità in più di trovare un accordo.

 

Il rapporto tra mediazione e professionisti dovrebbe essere di reciproca attrazione. Se questo non avviene è perché evidentemente non si conosce ancora a sufficienza lo strumento e si guardano solo gli aspetti potenzialmente negativi della norma (su alcuni dei quali sarebbe giusto continuare a ragionare) invece di pensare all’opportunità che essa oggettivamente rappresenta non solo per le parti ma anche per i professionisti.

Ci sarebbero altre cose da dire. Spero che qualcuno voglia contribuire ad arricchire la riflessione.