Quale verbale per una mediazione bancaria?

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Un quesito pratico proposto da Giovanni Matteucci.

Organismo di mediazione (interno, giorno). Incontro di mediazione in materia bancaria.

L’avvocato della banca, fa presente –in maniera cortese- che entro un’ora ha un altro appuntamento. La cliente ed il suo avvocato sono da poco arrivati. Il mediatore li invita a sedersi. “Considerata la competenza dei presenti non credo che ci sia molto da spiegare sul contenuto della mediazione, ……. . Ritenete opportuno continuare ?”
AVVOCATO BANCA: “La banca non ha interesse”.
MEDIATORE (rivolto alla cliente): “Signora, circa un anno e mezzo fa concordò con la banca un piano di rientro, interrotto a metà percorso in quanto i suoi consulenti avevano rilevato interessi anatocistici. Ne seguì decreto ingiuntivo promosso dalla banca ed opposizione da parte della sua azienda. Visto che ha attivato la mediazione, sarà interessata a riallacciare un dialogo con la banca”.
CLIENTE: “Sì, ricordo che .. circa un anno fa sorsero dei problemi con la banca ….”.
AVVOCATO BANCA: “Ma la banca non intende proseguire con la mediazione”.
MEDIATORE: “Non devo certo ricordare a voi legali che, nell’ultimo anno, molte sentenze e ordinanze hanno richiesto di effettuare una mediazione “effettiva”, cioè che siano presenti alla procedura non solo gli avvocati ma anche le parti e che la presenza non sia puramente formale. Stiamo parlando di sentenze dei tribunali di Milano, Firenze, Roma, Palermo ed altri. In caso contrario ci possono essere conseguenze economiche negative”.
AVVOCATO CLIENTE: “Allora redige verbale negativo ? ”

I due avvocati tranquilli, colloquiali; con un’espressione ben preoccupata, invece, la cliente della banca, che si rendeva conto delle difficoltà economiche in cui si trovava. Il concetto di mediazione “effettiva”, relegato nell’iperuranio, verrà scoperto solo nella vita futura. Non viene svolta alcuna riflessione sulle conseguenze economiche in sede giudiziale.
In casi del genere che fare, come redigere il verbale ?