di Eugenio Vignali* e Orsola Arianna**
Facendo seguito all’articolo precedentemente pubblicato sullo stesso tema, nel quale si metteva in evidenza l’importanza di un corretto confronto preliminare fra i costi delle diverse alternative disponibili per la risoluzione di una controversia in materia civilistica, insieme alla collega Orsola Arianna abbiamo provato a metterci nei panni di un soggetto alle prese con tale operazione.
La prima difficoltà consiste sicuramente nel reperire i dati relativi ai costi della ordinaria via giudiziale: è necessario presentare in modo sufficientemente completo e chiaro la questione al professionista prescelto, soprattutto al fine della determinazione del valore della causa, potendo magari esibire una documentazione minima già predisposta e richiedendo un preventivo che dovrà essere obbligatoriamente fornito. Tale operazione potrà essere compiuta per ogni professionista dal quale si intende raccogliere il prospetto dei costi legali e di giudizio, al fine di un primo confronto fra di loro.
Poiché il recente intervento sul D.lgs 28/2010 (Dl 69/2013 pubblicato nella G.U del 20.08.2013 n° 194) ha introdotto la presenza obbligatoria dell’avvocato nel procedimento di mediazione dal primo incontro di programmazione e per tutti i successivi, il preventivo dovrà prevedere anche solo tale attività di assistenza, ipotizzando di raggiungere un accordo già in mediazione. In caso di mancato accordo si proseguirà con la causa civile di primo grado o con i procedimenti di esecuzione.
Per quanto riguarda le spese di mediazione, il calcolo risulta più agevole: le tabelle con i costi di avviamento della procedura e i costi di mediazione sono normalmente pubblicate nei siti degli organismi, per cui è possibile un veloce calcolo e confronto.
Abbiamo dunque effettuato i conteggi considerando rispettivamente il regolamento della CAM e le tabelle applicabili da uno studio legale di medie dimensioni, consapevoli che i numeri riportati sono solo indicativi e ognuno potrà attribuire un valore diverso alle singole voci caso per caso. L’obiettivo, ricordiamolo, è quello di rendere consapevole il cliente medio della varietà di costi, alcuni certi, altri solo probabili (ma con quale stima?) ai quali potrà andare incontro se sceglierà di percorrere una data via per cercare soddisfazione ai propri interessi.
Le tabelle riportate devono inoltre essere integrate dai cosiddetti costi non monetari, parametri di non secondaria importanza. Sono infatti da considerare anche fattori quali il tempo necessario per giungere alla conclusione dell’iter, lo stress fisico e psicologico, la tensione nei rapporti con la controparte, il danno alla reputazione o all’immagine commerciale, l’incertezza rispetto all’esito della causa, ed altri, che comunque peseranno sul bilancio definitivo della soddisfazione ottenuta, anche in caso di vittoria in giudizio.
Da mediatore ritengo in conclusione che le considerazioni qui riportate possano essere utilmente spese proprio nel primo incontro di programmazione per permettere alle parti, qualora non lo abbiano già fatto, di effettuare una scelta informata e consapevole.
* mediatore civile e commerciale, consulente aziendale
** mediatore, consulente in ambito assicurativo