Il mediatore: consulente interno dell’impresa per la gestione dei conflitti?

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di Patrizia Bonaca*

I conflitti interni all’organizzazione e la loro incidenza in termini di costi e di competitività stanno facendo riflettere l’imprenditore “di nuova specie”, riguardo l’esigenza di prendere provvedimenti che si discostano dai comuni paradigmi, proprio per migliorare il clima  aziendale, risparmiando tempo e risorse. I conflitti assorbono energia “utile”, che potrebbe essere impiegata nell’azienda in modo produttivo. Imparare a gestire i conflitti è quanto di più importante esista per migliorare la produttività dell’azienda. In vista della crescente esigenza di un nuovo modo di lavorare, è necessario che l’impresa si prepari ad affrontare questi adeguamenti strutturali che dovranno entrare a far parte del sistema aziendale, avendo il fine di migliorare la produttività dell’azienda stessa…una sorta di egoismo illuminato!
Le aziende devono iniziare a prevedere un settore che si occupi di accertare l’incidenza, la prevalenza, la gravità e l’andamento tendenziale dell’esposizione a fattori stressanti, tra cui i conflitti, connessi all’attività lavorativa, le relative cause e ripercussioni sulla salute per poi predisporre un programma di intervento formativo preventivo.
Gestire i conflitti è un’arte che si impara, pochi sono i manager che riescono al primo colpo, senza commettere errori, è qualcosa verso la quale bisogna  avere fiducia e su cui occorre allenarsi.
La cultura aziendale emergente tende ad occuparsi sempre più del conflitto, è il cosiddetto paradigma “counseling oriented”,  e cioè lo stimolo verso l’apprendimento dell’ascolto e della comunicazione efficace.
La cultura “counseling oriented”, conducendo tra l’altro ad uno sviluppo della motivazione, è anche il modo più efficace per incoraggiare l’innovazione, la creatività e l’imprenditività necessaria per stare al passo con i cambiamenti.
Tramite il counseling si introducono nel sistema aziendale una serie di nozioni teoriche e pratiche per individuare, prevenire, risolvere situazioni di conflitto che provocano un irrigidimento della struttura aziendale, un incremento dei costi del personale a danno del risultato economico. Seguendo il ragionamento evidenziato in premessa la conseguenza è una nuova opportunità per la figura del mediatore come consulente interno all’azienda esperto in gestione dei conflitti.
Mediatore inteso come esperto di comunicazione e ascolto efficace, che si occupa di migliorare la comunicazione interna, specialmente in settori con interessi contrastanti, di promuovere l’autoreferenzialità e la capacità di risolvere le situazioni conflittuali in autonomia. Inteso come un aiuto alla comprensione e gestione autonoma del conflitto e non come genitore a cui rivolgersi.
Il mediatore grazie ad una specifica formazione personale in counseling, si occupa di innescare un circolo virtuoso di allenamento all’apprendimento e di generazione dell’innovazione, per prevenire il conflitto in tutta l’organizzazione aziendale. Offre principalmente un orientamento, elementi alternativi di conoscenza, campi di cultura vari, ….in risposta alla crescente attenzione verso le qualità umane rispetto alle abilità tecniche dei lavoratori.
Da un punto di vista aziendale paragonando i costi connessi ai conflitti sul lavoro (assenteismo, malori, ripicche, …) e i costi relativi  agli interventi preventivi di gestione del conflitto si arriva alla conclusione che l’azienda, oltre ad avere un risparmio economico, migliora la sua immagine e svolge una funzione di benessere sociale. Le organizzazioni sane si auto-esaminano, si auto-rinnovano nella struttura, nelle tecnologie e nelle mansioni e i vari attori cooperano in un clima di armonia.
Ci sono altrettanti motivi per litigare quanti sono gli esseri umani in cui ci imbattiamo…si può cercare di prevenire il conflitto iniziando a conoscere i nostri schemi ripetitivi nelle situazioni conflittuali, per elaborare un piano di pace personale. Auspico che questo input possa provenire anche dall’ambiente di lavoro!

*Presidente dell’Associazione Industria dell’Esperienza, si occupa di diffondere il counseling nei contesti professionali e  aziendali nonchè metodi esperienziali di gestione dei conflitti e di allenamento alla creatività. E’ formatore, mediatore e commercialista.