Ne abbiamo già dato notizia l’anno scorso, ma si tratta di quegli eventi belli, che danno soddisfazione e fa sempre bene rammentare.
Si è tenuta nei giorni scorsi a Parigi la settima edizione dell’ICC International Commercial Mediation competition.
Si tratta di una “gara” tra team universitari che si sfidano per dimostrare le proprie competenze negoziali all’interno di una simulazione di mediazione. Un modo efficace e divertente, molto utilizzato nei paesi anglosassoni, per poter diffondere la cultura dell’ADR a livello universitario.
Andando a scorrere la lunga lista di atenei che hanno preso parte a questa sorta di “Campionato mondiale della mediazione” si scopre la presenza di due partecipanti italiani: l’Università Statale di Milano (coach Antonia Marsaglia) e l’Università di Trento (coach Nadia Dallavalle). Un piccolo ma interessante segnale di interesse da parte del mondo accademico italiano? Vogliamo crederlo, anche per dimostrare che l’Italia può dire la sua anche in un campo, quello della mediazione, sempre meno anglofono. La dimostrazione? Tra i primi classificati, team austriaci, brasiliani, israeliani, polacchi, svedesi e tedeschi.
A vincere, al termine di una tiratissima finale, i rappresentanti dell’Università South Texas College of Law, di Houston (USA) che hanno prevalso sui colleghi della Bar Ilan University di Ramat Gan (Israele).
A quando un campionato italiano?