La mediazione per le liti transfrontaliere

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Il 20 agosto 2010, la Commissione europea ha ribadito l’importanza delle norme UE vigenti in materia di mediazione transfrontaliera.
Le liti transfrontaliere sono estremamente delicate: le differenze di lingua, cultura, giurisdizione ecc. le rendono particolarmente complesse e la mediazione può rappresentare  una soluzione davvero costruttiva per le parti.
Perché tali disposizioni possano essere efficaci, diventa  però fondamentale ora che vengano attuate a livello nazionale.

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Per questo, gli stati membri sono tenuti ad attuare le disposizioni UE sulla mediazione, entrate in vigore nel maggio 2008, entro maggio 2011. Ad oggi, solo Estonia, Italia, Francia e Portogallo hanno attuato tali disposizioni.
E’ necessario fornire ai cittadini europei norme comuni e creare così garanzie giuridiche per la mediazione, anche attraverso i codici di condotta e i criteri per la formazione dei mediatori.
La stessa Viviane Reding, commissaria europea per la Giustizia, ha esortato gli stati membri ad attuare rapidamente le norme UE e ha aggiunto “il minimo richiesto è consentire che le controversie transfrontaliere possano essere composte in via amichevole. Ma perché fermarsi qui? Perché non prevedere le stesse misure a livello nazionale? Alla fine sono i cittadini e le imprese, le società e le economie e lo stesso sistema giuridico a trarne vantaggi“.
Occorre che gli stati membri possano garantire che gli accordi risultanti dalla mediazione possano essere resi esecutivi, altrimenti l’utilizzo della mediazione in ambito transfrontaliero rischia di perdere di efficacia.